LA CLASSIFICAZIONE DELLE FRANE
Una frana è il movimento di una massa di materiale lungo un pendio. Si tratta di un fenomeno franoso che può interessare diversi tipi di materiali e che può manifestarsi con cinematismi differenti. Tra quelle esistenti, la classificazione delle frane di Cruden & Varnes è la più utilizzata: questa è basata sul riconoscimento del tipo di movimento e del tipo di materiale.
In base al tipo di movimento le frane sono suddivise in:
crolli flussi scorrimenti espandimenti ribaltamenti
Mentre il materiale della massa dislocata può essere costituito da:
Oltre al tipo di movimento e di materiale la classificazione di Cruden & Varnes comprende anche la classificazione delle frane in funzione della mobilità/velocità e dell’attività del fenomeno franoso, che se noti, forniscono una serie d’informazioni di maggior dettaglio sul fenomeno. In funzione della mobilità, che esprime la velocità del movimento, una frana può essere:
estremamente lenta molto lenta lenta moderata rapida
molto rapida estremamente rapida
L’attività del fenomeno franoso comprende una serie di caratteri utili a definire a grandi linee le caratteristiche principali di una frana, utili per orientare le analisi in modo più dettagliato sul fenomeno. Queste sono raggruppate in tre voci: lo stile dell’attività che dà informazioni sulle tipologie di movimento presenti e sul loro contributo al fenomeno franoso; la distribuzione dell’attività che dà indicazioni sulla direzione di movimento e lo stato di attività che consente di definire in quale stadio evolutivo si trova il fenomeno franoso.
Secondo lo stile dell’attività una frana può essere:
complessa composita multipla successiva singola
Secondo la distribuzione dell’attività una frana può essere:
confinata in avanzamento in diminuzione in espansione in movimento
multi direzionale progressiva retrogressiva
Secondo lo stato di attività una frana può essere:
attiva inattiva abbandonata inattiva quiescente inattiva relitta
inattiva stabilizzata riattivata sospesa
IL NOME DELLE FRANE
La classificazione delle frane di Cruden & Varnes raggruppa le principali caratteristiche di un fenomeno franoso secondo uno schema che consente di attribuire un nome alla frana che si sta osservando/studiando, combinando i singoli elementi (tipo di movimento, tipo di materiale, velocità e stato di attività): nei casi più semplici, per esempio, questo è dato dalla combinazione del tipo di movimento con il tipo di materiale (crollo di roccia o scorrimento di terra), mentre, nei casi via via più complessi, il nome sarà tanto più articolato quanto maggiore è la conoscenza che si ha del fenomeno.
Una possibile metodologia da seguire per attribuire il nome a una frana, a partire dalla classificazione appena vista, è suggerita da Varnes (Cruden & Varnes 1996) e consiste nell’attribuire il nome seguendo la sequenza indicata in tabella.
La sequenza suggerita in tabella parte dalla descrizione del fenomeno (tipologia, materiali e contenuto d’acqua) a cui segue la descrizione della velocità e dello stato di attività: maggiori sono le informazioni note sulla frana, più articolato sarà il suo nome.
Seguendo questa logica il nome di una frana si può così comporre:
- il primo nome identifica il tipo di movimento principale presente;
- il secondo nome identifica il tipo di materiale principale di cui è costituita la massa dislocata. Nel caso sia noto, questo può essere ulteriormente dettagliato specificando per esempio il tipo di roccia coinvolta o se si tratta di terre a grana fine o grossa e così via;
- il terzo nome esprime il contenuto d’acqua nella massa dislocata, espresso in termini qualitativi e/o quantitativi;
- il quarto nome esprime il grado di mobilità della frana, ovvero la velocità con cui si muove. Questo è un dato basato necessariamente sul monitoraggio della frana e quindi su una serie di dati raccolti nel tempo;
- il quinto nome indica se sono presenti o meno più tipologie di movimento e come contribuiscono al fenomeno;
- il sesto nome indica la direzione di movimento predominante all’interno del corpo di frana;
- il settimo nome indica in quale fase evolutiva si trova la frana al momento dell’osservazione/studio.
Nel caso di una frana complessa o composita la classificazione/nomenclatura dei fenomeni secondari e successivi segue gli stessi criteri. Per le frane composite verrà fatta una classificazione per ogni tipo di movimento presente nel corpo di frana a partire da quello primario, proseguendo poi con i fenomeni secondari, mentre, per quelle complesse verrà fatta una classificazione delle frane per ogni tipo di movimento presente nella sequenza evolutiva.
2004. USGS – Landslide Types and Processes.
1996. Cruden D.M., Varnes D.J. – Landslide Types and Processes.Special Report, Transportation Research Board, National Academy of Sciences.